A Palermo Tocca a Sergio
Vice? No, titolarissimo. Floccari alla Klose, maglia di ruolo sulle spalle ed esordio dal primo minuto in campionato. Che sfida: sarà al centro dell’attacco, proverà a bucare il Palermo di Gasperini, l’uomo che lo allontanò da Genova. Sergio non porta rancore, ma con l’ex tecnico dei rossoblù non c’è mai stato feeling, così nacque la cessione alla Lazio (gennaio 2010). E’ il suo momento, tocca a Floccari, ha dovuto aspettare cinque mesi per essere promosso titolare in serie A. E’ stata lunga, lunghissima l’attesa. Petkovic l’aveva sganciato in Europa League e in Coppa Italia, era stato ripagato con quattro gol: uno contro il Panathinaikos, due contro il Maribor, uno (seppure ai rigori) contro il Siena in Coppa Italia. LA FORZA – Tocca a Floccari, il primo erede di Klose, assente per colpa del fastidio ai flessori della coscia sinistra (l’ha tormentato per giorni). E’ l’attaccante ideale per sostituire Miro, è l’attaccante ideale anche per affiancarlo in caso di schieramento con due punte. Floccari ha dimostrato di essere più di un vice, non c’erano molti dubbi, ma le conferme valgono come certificazione. Può giocare da prima punta, può giocare defilato o partendo da più dietro, è un calciatore completo. Il ruolo di vice Klose se l’è meritato e gli sta pure stretto considerando lo stato di forma attuale. Floccari è carico, il gol rifilato all’Atalanta lo sognava, non si era ancora sbloccato in campionato, ci è riuscito domenica scorsa. E non s’accontenta, vuole sempre di più, punta nuovi obiettivi, cerca altri gol. IL PASSATO – C’è un calabrese sulla strada del Palermo, ha già colpito i siciliani due volte in carriera. Un gol lo siglò al Barbera, era l’11 gennaio 2009 (Palermo-Atalanta 3-2): stacco di testa chirurgico e Amelia al tappeto, fu una prodezza. Un gol ai rosanero lo rifilò anche all’Olimpico il 14 gennaio 2010 con la maglia della Lazio, firmò il 2-0 in Coppa Italia (ottavi di finale), sancì l’eliminazione di Delio Rossi dalla competizione: sprint irrefrenabile e palla nel sacco, fu questa la sua firma. Floccari e il Palermo, non è mai stata una sfida banale. L’ha incrociato anche con la casacca del Messina nel derby di Sicilia: era il 15 maggio 2006, Sergio mise i brividi ai palermitani con un destro a fil di palo. E con la casacca del Genoa si è reso sempre pericoloso pur se non ha fatto centro. Floccari è un attaccante-jolly, può essere associato a chiunque. E’ un centravanti, è una seconda punta, è bravo con i piedi e con il fisico. Sergio si rivede in due bomber del passato, l’ha detto in una confessione retrodatata: «Da ragazzino stimavo Casiraghi e Vialli, calciatori potenti ma capaci anche di giocate geniali» . Li ha sempre considerati un esempio. Sa essere potente e geniale, è partito da lontano, dai campetti impolverati, dalla Promozione. Ed è arrivato in serie A segnando e risegnando, lottando e superandosi. IL FUTURO – Floccari e la Lazio, il matrimonio continuerà. Lotito, Tare e Petkovic l’hanno blindato azzeccando la mossa, andava fatta. Sergio era corteggiato anche da grossi club, perché perderlo? Sarebbe stato un autogol. Floccari ha una grande occasione, può sfruttarla, vuole riuscirci. Partirà titolare a Palermo, vuole far vedere ancora una volta quanto è forte, quanto vale. La Klose-dipendenza è stata una malattia, la Lazio dimostri d’essere guarita. Sergio Floccari è la medicina migliore per sentirsi bene.
Corriere dello Sport - 19/01/12 |