ROMA - E' un carissimo... nemico:
«Non ho risentimenti verso la Lazio, non ho rivincite da prendere. Vivrò una bella giornata,affronterò la mia ex squadra, ma giocherò al massimo per dimostrare il mio valore, facendo il professionista al 100%. Mi farebbe piacere tornare a Roma, ma anche a Parma sto bene. Il futuro lo vedremo dopo...»
Rieccolo, agguerrito e determinato, ma senza rancore. Rieccolo come quando fendeva l'aria con la maglia biancoceleste addosso e bucava le reti. Riecco Sergio Floccari, la Lazio se lo ritroverà di fronte domani sera a Parma, sulla strada che porta alla Champions. Il 31 agosto è stato ceduto in prestito con diritto di riscatto fissato a 5,5 milioni di euro, a ripensarci bene uno come lui sarebbe servito considerando l'addio di Cisse e gli infortuni che hanno limitato l'attacco. Mai dire mai, il futuro di Floccari può tornare ad essere biancoceleste. Ha vissuto una stagione travagliata, sogna un grande finale. Ad ottobre s'è procurato un brutto stiramento, a fine febbraio s'è fatto male al gomito sinistro (si è lesionato i legamenti), è costretto a giocare con una fasciatura. Domani sera non farà sconti... Floccari, salvezza al Parma e Champions alla Lazio. Che ne dice? «Sarebbe il massimo, ma alla Lazio auguro di vincere dal turno successivo, al Parma adesso servono i punti per la salvezza». All'andata era infortunato, sfiderà la Lazio per la prima volta, davvero non ha rivincite da prendere? «E' una gara importante per tutti, il Parma ha bisogno di punti e anche la Lazio. Per me sarà una giornata particolare, ma questo passerà in secondo piano. E' un periodo decisivo, ora conta solo la classifica». S'aspettava di vedere una Lazio sempre più in alto?
«Sì, mi aspettavo il successo della Lazio, l'impianto della squadra è rimasto quello dell'anno scorso e la società in estate è intervenuta acquistando ottimi giocatori. E' scontato parlare della forza di Klose, è stato prezioso l'arrivo di Lulic così come gli altri». Klose-Floccari, suona bene. In ritiro avete giocato poco insieme, ma questa coppia avrebbe funzionato o no? «Sono felice di averlo conosciuto, è un giocatore molto intelligente dal punto di vista tattico e ha una mentalità del lavoro spiccata. Si muove in base all'attaccante che ha al suo fianco, è un antidivo nonostante i successi che ha conquistato. Sarebbe stato bello giocare insieme a lui, ma è sempre il campo a decretare i verdetti». Magari vi ritroverete l'anno prossimo... «Nella vita non si può mai sapere, bisogna leggere il presente». Quale sarà il suo futuro? Resterà a Parma? Rientrerà a Roma? «Ad oggi non so quale sarà il mio futuro, ciò che conta di più è terminare al meglio la stagione. Il Parma mi stima, sono andato via dalla Lazio per una questione di spazi. La società aveva operato sul mercato, in attacco eravamo tanti e io avevo voglia d'essere protagonista. Nessun altro motivo mi ha allontanato da Roma, ho vissuto un anno e mezzo molto bello, lottare per grandi obiettivi è gratificante». Ma se potesse scegliere, lei dove giocherebbe? «Conterà il volere delle società più che il mio, io sono aperto ad ogni possibilità. L'importante è la fiducia che viene riposta in un giocatore. Nella Lazio ho tanti amici e ci sono grandi obiettivi, Parma ti permette di vivere e lavorare bene, parliamo di due mondi diversi. Qui ho trovato ciò che mi aspettavo, la società è molto organizzata, sono contento della scelta fatta in estate». Torniamo al calcio giocato. La Lazio stavolta riuscirà a centrare la Champions? «Il Napoli si è rifatto sotto, ma la Lazio in questa stagione ha avuto
una continuità maggiore rispetto alle altre concorrenti. Ha tutte le carte in regola per farcela. Tutti hanno fatto tesoro degli errori fatti nella stagione scorsa, la squadra ha acquisito maturità, è riuscita a capire i momenti decisivi, quelli in cui non bisogna sbagliare». E il Parma come sta? «Abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo seminato. Il Parma ha qualità, gioca bene, fa un buon calcio, forse ci manca un pizzico di determinazione, ci manca anche un po' di fortuna. Non meritiamo la classifica attuale, ma adesso dobbiamo solo pensare a salvarci. La realtà è questa, dobbiamo tirarci fuori dalle zone pericolose». Che partirà vi aspettate? «Sappiamo che affronteremo una Lazio forte, abbiamo voglia di centrare un risultato importante, ci stiamo preparando per firmare una prova gagliarda, dovremo ottimizzare il nostro gioco». Su cosa punterete? «Loro hanno tante qualità, noi dovremo sopperire alle mancanze con intensità, ci stiamo preparando in questi termini. Non dovremo sbagliare la prestazione, ci salveremo». Due infortuni, 20 presenze, quattro gol e due assist, come giudica la sua stagione? «Manca un po' alla fine del campionato, i bilanci si fanno a bocce ferme. La mia stagione è stata un po' travagliata, ho subito un infortunio contro l'Atalanta, ho saltato 10 partite, è stata una lesione importante. E ora mi sono fatto male al gomito sinistro. Nonostante tutto non voglio parlare solo degli incidenti, pretendo tanto da me stesso ed è per questo che ora voglio togliermi qualche soddisfazione». Niente rivincite, insomma. Neppure nei confronti di Reja? «Al di là delle vicende calcistiche non posso dire nulla». Che ricordo ha della Lazio? «L'esperienza laziale è stata positiva sotto tutti i punti di vista, anche a livello umano. La gente mi ha sempre sostenuto». Dica la verità, si è sentito tradito l'anno scorso? La società ha puntato su Klose e Cisse cedendo lei e Zarate. E' stato giusto o sbagliato? «Il termine tradimento non lo utilizzerei per parlare di calcio, ogni società ha il diritto di fare le sue valutazioni. Il Parma ad esempio può far valere il riscatto e prendermi, è giusto che decida iberamente. Ho accettato le scelte della Lazio col massimo rispetto. A Roma non mi sono mai sentito messo da parte o sacrificato, ci sono state cose che sono andate bene ed altre meno bene, tutto mi è servito per fare esperienza». Ci racconti Giovinco... «E' cresciuto molto, è diventato concreto, riesce a capire quando fare la giocata decisiva. Ha fatto il salto di qualità e non pensate che abbia solo virtù tecniche. Ha forza anche se è piccolino, è rapido, è un giocatore completo. Avrà una carriera luminosa, non a caso Prandelli l'ha scelto». Domani si rivedrà con Brocchi e Mauri, due vecchi amici. «Con loro è nato un legame particolare, ma anche con Radu e Biava. Beppe è uno che crea poco rumore attorno a sè, tiene sempre il profilo basso, è veramente un ragazzo d'oro». E quella volta del pellegrinaggio a Medjugorje? «Partimmo con Brocchi e Mauri, fu un viaggio molto bello, un'esperienza molto profonda. Ci permise di conoscerci meglio, sono contento di averla vissuta insieme a loro. Gli amici restano».
<A Firma>di Daniele Rindone Corriere dello Sport |