Lazio, Juve e futuro Floccari si gioca tutto in una notte.
Quanti intrecci per l’attaccante: la rincorsa al posto da titolare la sfida al maestro Del Neri e il conto aperto con i bianconeri. Alla Juventus segnò i suoi primi gol in A. Rispunta Maxi Lopez e il bomber vuole scacciare il fantasma.
ROMA - Tanti intrecci, tante storie, tanti motivi, c’è tanto in ballo per Sergio Floccari. La rincorsa ad un posto da titolare per il match contro la Juve (le rifilò una doppietta col Messina, furono i suoi primi gol in A), l’incrocio col maestro Del Neri che l’ha lanciato nell’Atalanta e lo voleva a Torino, il fantasma di un nuovo attaccante da scacciare, la voglia di chiudere alla grande la stagione, l’incubo degli infortuni da dimenticare, la fiducia di Reja da riguadagnare ogni volta. DEL NERI -Floccari e Del Neri, si parte da qui, dal loro rapporto, dal loro passato: «Ricordo con piacere due allenatori, Carlo Regno che mi ha fatto debuttare in C2 a Faenza e Gigi Del Neri che mi ha insegnato tantissimo», disse una volta Sergio. Deve molto all’attuale tecnico della Juve, lo lanciò a Bergamo, gli diede spazio:«E' un giocatore che fa la differenza, è in grado di regalare lampi continui», lo raccontava così. E lo sponsorizzò per la Nazionale:«Le scelte di Lippi sono rispettabili, davanti ha una scelta molto ampia. Non sono d'accordo con lui però quando dice che Floccari deve dimostrare di essere da Nazionale. Floccari non deve dimostrare niente a nessuno, per me è già un giocatore degno della maglia azzurra, ha fatto vedere grandi cose». In Floccari credeva ad occhi chiusi, tutto accadde nell'autunno del 2007 quando Zampagna litigò con Del Neri e Sergio si trovò titolare all’improvviso. Con il tecnico friulano ha firmato il suo primato di gol in campionato (12 reti), ha vissuto uno dei momenti più felici della sua carriera, lo rivedrà con piacere. IL FUTURO -Floccari vuole tenersi stretta la Lazio, ma solo se la Lazio pensa altrettanto di lui. Ha ritrovato confidenza col gol nelle partite contro Parma e Catania, veniva da un digiuno troppo lungo.A Milano con l’Inter non ha colpito, vuole rifarsi. Sergio è sempre considerato in bilico, fa parte della storia della sua carriera. La società è a caccia di un bomber per completare il reparto, sta cercando un attaccante forte fisicamente, un ariete d’area di rigore. Si riparla di Maxi Lopez, quell’argentino che proprio Floccari scavalcò nel gennaio 2010, erano in ballottaggio per una maglia biancoceleste, ebbe la meglio il calabrese. Le voci di mercato li danno nuovamente in competizione, ma non è detto che la Lazio ceda Floccari, le strategie saranno più chiare a fine stagione, dipenderanno anche dall’esito della corsa alla ChampionsLeague. GLI INFORTUNI -Floccari si è rialzato dopo un periodo difficile, da dicembre in poi s’è dovuto fermare a causa di tre infortuni. La sua stagione è iniziata male, saltò la preparazione poichè nel mese digiugno fu costretto ad operarsi per un’ernia inguinale. Rientrò ad agosto, si associò ai compagni qualche settimana dopo l’inizio effettivo del ritiro precampionato. Sergio ha dovuto lottare contro guai fisici ed eventi contrari, ha dovuto ricominciare più volte partendo da zero. Quando sta bene, quando è in forma, sa essere letale, l’ha dimostrato nelle gare contro Parma e Catania. Alla Juventus ha fatto male in passato, la doppietta rifilata ai bianconeri con la maglia del Messina è rimasta nella sua memoria (era il 18 febbraio 2006). Era appena sbarcato in serie A dalle serie inferiori, aveva 25 anni, si fece conoscere nel mondo dei grandi. IL POSTICIPO -Floccari ha voglia di giocare, ha ritrovato il posto da titolare a Catania, non può cullarsi sui meriti acquisiti, viene messo e rimesso in discussione, è stato confermato contro l’Inter, sogna di scendere in campo contro la Juve di Del Neri, il tecnico che ancora oggi farebbe carte false per riabbracciarlo.
Fonte: "Daniele Rindone - Corriere dello Sport"
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